Epatite C – Dal Senato l’impegno dell’eliminazione del virus nel 2030 in Italia secondo le indicazioni OMS

Più informazioni su

“CCuriamo”,PER SIMIT IL PIANO NAZIONALE HCV NON DEVE ESSERE INDEBOLITO –IL PROGETTO “CCURIAMO”AL SENATO CON LA COLLABORAZIONE DEI MEDICI DI FAMIGLIA IN PRIMA LINEA“CCuriamo”,best practiceLA STRATEGIA PER SCOVARE I PAZIENTI CON HCV In questo scenario assolutamente positivo fanno notizia gli ultimi dati AIFA che dimostrano un importante decremento dei pazienti avviati al trattamentoProf. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMITCiò è avvenuto poiché sono esauriti tutti i pazienti in cui l’infezione era nota e quindi servono ora nuove strategie per rintracciare le persone infette che non sanno di avere l’infezione. Infatti, l’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che in Italia ci sono circa 300mila persone con infezione ancora da trattare. È quindi auspicabile che sia previsto da parte dello Stato un finanziamento finalizzato a facilitare lo screening per HCV attraverso la gratuità del test per le persone a maggior rischio di infezioneL’IMPEGNO DELLE ISTITUZIONISiamo tra i Paesi che, come dichiarato dal Center Disease Analysis (USA), si colloca tra i 12 in grado di eliminare effettivamente questa malattial’On. Elena Carnevali, membro della XII Commissione (Affari Sociali)L’introduzione dell’equivalenza terapeutica per alcuni farmaci antivirali, il passaggio ancora incerto sulla perdita eventuale del carattere di innovatività di altri farmaci e la conseguente uscita dall’accesso al fondo dei farmaci innovativi non oncologici possono indebolire  i successi raggiunti. Oggi il nostro SSN, tranne che per alcuni specifici soggetti, non si è dotato di uno screening gratuito, uno degli strumenti più efficaci per poter far emergere il “sommerso” di pazienti con HCV, che non sono a conoscenza di aver contratto l’infezione. Oggi abbiamo un’occasione che definire storica non è affatto eccessivo. Nel provvedimento che impropriamente chiamiamo “milleproroghe” ci sono anche altri articoli di legge dedicati alla sanità. È proprio in questa sezione che abbiamo presentato un emendamento che introduce uno degli strumenti che risultano costo-efficaci: lo screening gratuito su coorti di popolazione, da introdurre in via sperimentale per un biennio. Il nostro obiettivo è di garantire migliori condizioni di salute per i pazienti con HCV, evitando insorgenza di patologie molto più severe e gravi e tanto più impattanti sulla sostenibilità della spesa sanitaria. Solo mettendo in campo strumenti innovativi che facilitano l’accesso alle terapie antivirali possiamo invertire la flessione nel reclutamento di questo ultimo periodo che anche AIFA e ISS hanno rappresentato durante le audizioni dell’indagine conoscitiva su HCV. Mi auguro che questa occasione venga colta  vista la sensibilità del Ministero della Salute. Un’opportunità per coordinare al meglio l’impegno delle regioni e per garantire obiettivi di salute che il nostro SSN può vantareLE PREOCCUPAZIONI DEI PAZIENTIServono provvedimenti urgenti da parte del Governo Ivan Gardini, Presidente EpaC onlusMigliaia di pazienti con malattia avanzata di fegato potrebbero rischiare serie complicanze come il tumore, il trapianto, fino anche al decesso prematuro se non viene curata l’infezione in tempo utile. L’Associazione EpaC onlus è estremamente preoccupata per il futuro di decine di migliaia di pazienti con infezione da epatite C e malattia di fegato avanzata. Nelle ultime settimane sono stati inferti colpi durissimi al piano di eliminazione nazionale dell’epatite C, attraverso l’adozione e la non adozione di provvedimenti che rallenteranno indiscutibilmente l’offerta terapeutica ai pazienti con infezione attiva. Con l’avvio delle gare regionali di equivalenza terapeutica decisa da AIFA contro il parere delle Società scientifiche, e con il mancato rinnovo del requisito di innovatività per i farmaci anti-HCV, il Parlamento rischia di indebolire il Piano di eliminazione dell’epatite C con gravi conseguenze. Il rallentamento dell’offerta terapeutica causata dai tempi biblici delle gare regionali e l’uscita delle terapie anti HCV dal fondo innovativi – che ha garantito sinora la cura di oltre 200mila pazienti – potrebbe costare la vita a migliaia di pazienti in stato di cirrosi, per i quali il rischio di sviluppare tumore al fegato è pari all’ 1-4% per anno. Solo nel 2019 sono stati avviati ai trattamenti innovativi 11.200 pazienti con cirrosi e malattia avanzata e questi numeri restano costanti nel tempo.Esortiamo pertanto il Parlamento e il Governo a porre immediatamente rimedio attraverso l’approvazione degli emendamenti Rostan (rinnovo innovatività per 12 mesi) e Carnevali (fondi per gli screening nei gruppi maggiormente a rischio di avere contratto l’infezione), emendamenti proposti nel decreto milleproroghe attualmente in discussione.I farmaci anti HCV sono attualmente gli unici cost-saving (spendi 1, risparmi 3) che hanno costi di cessione al SSN (al netto degli sconti) tra i migliori al mondo. Al fine di risparmiare qualche decina di milioni di euro, esiste il rischio concreto di doverne spendere dieci volte tanto per curare tutte le complicanze che si materializzeranno per non avere curato in tempo i pazienti gravi che continuano ininterrottamente a giungere nei reparti ospedalieri per ricevere le cure appropriate

Più informazioni su