“Marta Russo. Il Mistero della Sapienza” intervista a Mauro Valentini

DELITTO DELLA SAPIENZA. Mauro Valentini “Un mostro giuridico che doveva essere raccontato”. Intervista a Mauro Valentini autore del libro inchiesta “Marta Russo. Il Mistero della Sapienza” (Sovera Ed.).

“Il mio lettore ideale è quello che non conosce questa storia perché ciò che accade è incredibile”. Quello che abbiamo tra le mani, però, non è un romanzo ben congeniato ma una storia vera, una storia di senso incompiuto, che ha come protagonista una ragazza di 22 anni che si trova nel posto giusto, Università La Sapienza di Roma, al momento sbagliato, le 11:42 del 9 maggio 1997.

Si tratta di Marta Russo, studentessa di legge, colpita alla nuca da un proiettile calibro 22 mentre passeggia a fianco di un’amica.

Per i magistrati, a parte l’arma del delitto mai ritrovata, la storia di Marta sembra contenere tutti gli elementi giudiziari sufficienti per aprire un processo. L’individuazione di un colpevole, Giovanni Scattone (assistente), di un complice, Salvatore Ferraro, (assistente), e di tre testimoni, Maria Chiara Lipari (assistente), Gabriella Alletto (impiegata) e Francesco Liparota (uscere); del luogo dello sparo, l’Aula 6 della Facoltà di Filosofia del Diritto, e del movente, inizialmente un “delitto perfetto” finito male, poi sfumato nella nullità.

Sarà proprio la Corte d’Assise d’Appello il 30 novembre del 2002 a scrivere la parola “fine” di questa controversa vicenda, con una sentenza che condanna definitivamente Giovanni Scattone a 6 anni di reclusione per omicidio colposo, Salvatore Ferraro a 4 anni e 6 mesi per favoreggiamento e Francesco Liparota a 2 anni e 2 mesi anch’esso per favoreggiamento ma con un ruolo minore. Salvo poi abbassare le pene poco tempo dopo.

Dopo circa diciotto anni dai fatti Mauro Valentini, giornalista e scrittore, decide di scrivere un articolo sui personaggi coinvolti nella storia di Marta Russo e da buon giornalista d’inchiesta, consulta i documenti contenuti negli archivi giudiziari. Dopo aver rispolverato le carte e analizzato i verbali, nota che tra i documenti c’è qualcosa che non lo convince fino in fondo e leggendo e rileggendo le dichiarazioni dei testimoni e le perizie balistiche, i dubbi aumentano. Ciò di cui si rende conto è che la verità giudiziaria solo apparentemente ha portato a compimento la sua attività investigativa e di condanna in modo coerente con i fatti accaduti, e quello che legge ha il potere di rimettere in discussione la sua idea iniziale, cioè quella che vede Giovanni Scattone colpevole di omicidio colposo.

Così abbandona l’idea dell’articolo e tenta di sgarbugliare questa enorme matassa fatte di indizi, perizie, testimonianze e prove, e attraverso una ricostruzione logica dei fatti e un’analisi psicologica dei personaggi coinvolti porta alla luce nuovi particolari inediti che confluiscono nel suo terzo libro inchiesta, “Marta Russo. Il Mistero della Sapienza” (Sovera Ed., 2016).

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