Febe ha un acqua differente da quella presente negli anelli di Saturno foto

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    Il pianeta Febe è il 9° satellite di Saturno e deve il suo nome a un personaggio della mitologia greca Febe, figlia di Urano (il cielo) e di Gea (la terra),Nella Teogonia, Esiodo parla di “Febe dalla corona d’oro  luccicante. Le si attribuiva la fondazione dell’oracolo di Delfi, in quanto accompagnatrice di Temi. Per il suo genetliaco ne aveva fatto regalo ad Apollo, il quale, attraverso Latona, era nipote di Febe.

    Nonostante che il pianeta Febe sia stato scoperto il 17 marzo 1898 da W. H. Pickering in una lastra ripresa da Delisle Stewart nel 1898. Esso fu il primo satellite scoperto grazie alla fotografia.

    Tuttavia,la vera natura di Febe, fu scoperta dalla sonda Cassini solamente nel 2004e le sue immagini furono estremamente accurate, poiché la sonda Cassini passò a soli 2000 km dalla superficie. Per la composizione del satellite saturniano sappiamo che si tratta di un piccolo corpo composto da una mistura di ghiaccio, roccia e carbone, molto simile al materiale di cui sono composti Plutone e Tritone (luna di Nettuno).

    Gli scienziati ritengono che si sia formato circa 4,5 miliardi di anni fa e la caratteristica di Foebe è quella di avere un’orbita retrograda (-550,48 giorni) e cioè di direzione opposta a quella degli altri satelliti di Saturno. Anche per questo motivo si pensa che in origine fosse un protopianeta catturato da Saturno, al contrario degli altri satelliti del pianeta.Nonostante Febesia  una piccola luna di Saturno con solo 213 km di diametro, desta interesse  l’acqua che forma il ghiaccio. Essa  pare invece essere più insolita di quanto ci si aspettava.

    L’indagine, condotta da un team di ricercatori americani e coordinata dal Planetary Science Institute di Tucson, si è basata sui dati raccolti dalla sonda Cassini, missione congiunta Nasa-Esa-Asi terminata il 15 settembre 2017 dopo quasi vent’anni nello spazio. Lo studio si basa sui dati raccolti dalla sonda Cassini nell’ultima fase della sua vita, quando la sonda interplanetaria della NASA ha iniziato a volare attraverso gli anelli di Saturno.

    I risultati dell’analisi sono stati illustrati nell’articolo “IsotopicRatios of Saturn’s Rings and Satellites: Implications for the Origin of Water and Phoebe”, pubblicato su Icarus.

    Il gruppo di lavoro, utilizzando una nuova metodologia per studiare le proporzioni degli isotopi dell’acqua e del biossido di carbonio, ha riscontrato che l’acqua presente negli anelli e nei satelliti naturali di Saturno è inaspettatamente come quella della Terra. Fa, però, eccezione la luna Febe, la cui acqua appare di una tipologia differente e, secondo gli esperti, è la più insolita rispetto a quella studiata su qualsiasi altro oggetto nel Sistema Solare.

    “Il rapporto tra le parti di deuterio e idrogeno in acqua su questo satellite di Saturno si è rivelato molto alto, nulla di simile si trova su altri pianeti, il che suggerisce che tutte le sue riserve idriche sono” nate “sulle frange più lontane e fredde del Sistema Solare, o addirittura ai suoi confini “, ha detto Roger Clark del Planetology Institute di Tucson (USA).

    Il team ha misurato anche il rapporto degli isotopi carbonio-13 e 12 (13C/12C) su Giapeto, altra luna di Saturno, e Febe: per la prima luna la proporzione è simile a quella della Terra (così come lo è anche per il D/H), mentre per la seconda è almeno 5 volte più elevata. Anche in questo caso gli studiosi ritengono che Febe abbia avuto origine ai confini del Sistema Solare e che sia stata ‘catturata’ da Saturno in una fase successiva della sua vita millenaria.

    Per questo motivo, gli scienziati sono da tempo interessati alla composizione isotopica e chimica delle lune stesse e degli anelli che generano. Fino a poco tempo fa, non erano in grado di misurare con precisione queste caratteristiche e solo all’inizio dell’anno scorso hanno avuto un’opportunità del genere.

    Non è stato ancora possibile stabilire un luogo di nascita per questa luna, dato che al momento non sono disponibili misurazioni dei rapporti D/H e 13C/12C per Plutone e altri corpi ghiacciati della Fascia di Kuiper.

    Emiliano Salvatore

     

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