Roma, Spalletti: “Andiamo avanti, ora abbiamo nuovi obiettivi”

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    E’andata in scena la consueta conferenza stampa pre partita di Mister Spalletti in vista dell’impegno di domani sera contro il Cagliari di Rastelli. Ecco le parole del mister giallorosso:

    Prima di iniziare, in un momento di tristezza infinita per le immagini che passano in ogni momento, vi volevamo ricordare dell’amichevole con il San Lorenzo del 3 settembre, della Festa della Famiglia, con l’incasso devoluto interamente in beneficenza, e ricordare che è stata riattivata la piattaforma Foootball Cares, dove i miei colleghi del mondo del calcio possono mettere all’asta oggetti personali, per devolvere un contributo alle famiglie che stanno attraversando un momento difficilissimo, purtroppo. Passando alle cose nostre, si rifà il solito punto della situazione: Torosidis non sarà convocato, Totti non sarà convocato per un problema alla caviglia sinistra, quella operata diversi anni fa. E poi c’è da valutare Juan Jesus, che ieri ha preso una ‘legnata’, una botta. I controlli del caso sono stati fatti, il dottor Del Vescovo mi ha rassicurato. Oggi si allenerà a parte.

    Spalletti in conferenzaIn che modo si riparte?
    Spesso è importante vincere, a volte è più importante resistere alle sconfitte ed avere nuovi obiettivi per altre vittorie. Sappiamo cosa c’è nel nostro mondo. Dobbiamo far tesoro di questo risultato, sicuramente ci porteremo dietro qualcosa, ma bisogna anche andare oltre. Ci porteremo dietro quello che ci ha insegnato, ma ci sono tanti altri obiettivi.

    I punti di forza del Cagliari?
    Rastelli ha messo su una squadra forte, prima di tutto perché la sa far giocare in più modi. Lo scorso anno ha vinto la B con un centrocampo a rombo, a Genova ha provato il 3-5-2. Solo un paio di numeri importanti del Genoa hanno permesso la loro sconfitta. Hanno giocatori forti e giocano un buon calcio, sarà una partita come le altre: da vincere, se ci riusciamo, sul campo, proponendo qualcosa di meglio.

    Proverà la difesa a 3? Dzeko?
    Le ipotesi ci sono sempre quando si ha una rosa con diversi buoni calciatori. Io non vedo la situazione da dover per forza buttare all’aria tutto. Sulla difesa a tre ci abbiamo lavorato ma non sarà un’esigenza imminente. D’avanti abbiamo tante soluzioni, ruoli doppi, entrerà anche Ricci che è un buon giocatore usato poco. Le valutazioni si fanno e sono tutte possibili. Dzeko non ha fatto male come gli altri”

    Dopo il Porto aveva detto che era un ko che vi spezza in due. Al di là della delusione, ha paura di ripercussioni o si aspetta una prova d’orgoglio?
    Basta partecipare ed essere dentro, si vede che i miei giocatori vogliono andare avanti. Non hanno dimenticato quello che è stato il lavoro e l’impegno del periodo precedente. Meritano sicuramente altre chance. Quella partita è anche figlia di episodi. Vogliamo superare questo momento e il comportamento dei ragazzi ha evidenziato che è già alle spalle, portandoci però dietro le cose che ci ha insegnato. E’ stata una sconfitta importante ma resta tale.
    Si parla spesso di mentalità come causa del fallimento nelle partite decisive.
    La mentalità va al di là delle vittorie e delle sconfitte. Non è vincere sempre, è impegnarsi sempre. Per il periodo in cui ci sono stato, sono contento di ciò che stanno facendo i giocatori. E’ chiaro che abbiamo commesso degli errori, io prima di tutti, ma dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo. L’errore ci sta, anche se arrivato in un momento decisivo. Poi c’è gente che aspettava questi momenti per fare una scorpacciata…

    Per la prima volta dal suo ritorno ha ricevuto critiche personali, anche sul piano delle scelte. Tornasse indietro, rifarebbe tutte le scelte?
    Non mi ha mai dato benefici tornare indietro e analizzare quello che è stato, non ci si può mettere mano. Dico che se il risultato è stato questo, ho commesso degli errori. Mi dispiace, c’è il rammarico, ma il risultato resta questo e si passa allo step successivo. Si va a tentare di dare un contributo per altri obiettivi. Non si guarda indietro. Le scelte della formazione? quando si perde si sbaglia sempre. Ribadisco, ho una squadra di buoni calciatori, ho giocatori forti in quasi tutti i ruoli. Quindi ogni volta che perderò sbaglierò la formazione. Se ti riferisci a qualcuno in particolare, ognuno ha le sue responsabilità. Quando arriveremo alla fine dell’anno si farà la conta e si potrà descrivere tutto in maniera dettagliata.
    Se dovesse schierarlo domani, sarebbe la quarta gara consecutiva per Strootman. Ha sciolto le riserve sul portiere?
    Per uno come Kevin non conta la somma delle partite che giocherà, conta come si sente, il lavoro in allenamento, la valutazione dello staff medico… tutte cose che monitoriamo e che non danno segni di poterci mettere mano. Mi sembra che i tifosi abbiano apprezzato che quando la squadra è rimasta in 9 lui è stato uno di quelli che ha fatto molto bene. giocherà anche domani. Per il portiere, so che diventerà un tormentone visto che sono due portieri forti. Ho fatto giocare Alisson perchè Szczesnyaveva bisogno di qualche giorno in più, poi l’ho fatto giocare perché conosco le sue qualità. Decido senza alcun problema, loro si devono abituare ad essere scelti di volta in volta.

    Dopo l’espulsione sono piovute critiche a De Rossi, come sta? 3 rossi in 2 partite, solo un caso o magari la squadra non ha retto la pressione?
    De Rossi sta bene, ha fatto vedere di essere in buona condizione, come poi ci aspettavamo da una possibile prestazione sul campo. E’ il primo ad essere dispiaciuto, ad essersi preso responsabilità nello spogliatoio. Sa quello che è successo, per cui quando ci si tiene tanto ai risultati della Roma, come in questo caso, lui è uno di quelli che si prende un carico maggiore, per troppi motivi. Si spiega male, una delle valutazione che deve fare assolutamente un calciatore è il fatto che bisogna restare in 11, ma gli è successo. L’unica scusante è il fatto che è sembrato quasi perdere di vista la vicinanza con l’uomo. E’ stato un brutto intervento, dobbiamo pagarne le conseguenze ma bisogna andare avanti. Probabilmente dipendeva dal fatto che ci teneva troppo, ma nel calcio ne ho viste di peggio.

     

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