Pensiero del giorno – In boutique

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    “Ciao Giorgia. Avete riaperto finalmente”.

    “Ciao Marina”.

    “Sono venuta a ritirare il vestito rosso”.

    “E’ pronto. Lo metterai a Capodanno, vero?”

    “Sì, al pranzo, anche se saremo in pochi. Lo voglio usare perché il matrimonio per cui l’avevo scelto è saltato, come sai, a causa del lockdown”.

    “Così vanno le cose in questo periodo, mia cara. Vado a prendere l’abito. Vieni con me”.

    Le due donne si spostano nella parte posteriore del negozio: “Vorrai riprovarlo, immagino”.

    “Certamente, non fosse mai che mi fossi ingrassata…”

    “Non credo proprio”. Giorgia ride mentre l’altra si avvia verso il camerino.

    “Dimmi” s’informa Marina “perché sei rimasta chiusa così a lungo?”

    “Mio figlio si era ammalato e mia figlia è risultata positiva al tampone. Siamo rimasti in casa tutti quanti per più di un mese”.

    “Il tuo negozio chiuso metteva una tristezza…”.

    “Adesso però, come vedi, l’ho illuminato con i decori e le luci, notte e giorno”.

    “Hai fatto benissimo”.

    Marina si mostra all’amica con l’abito longuette, arricchito sulla sinistra da una rouche.

    “Ti dona moltissimo. Posso dirtelo? Sembri proprio un’indossatrice”.

    “Certo che puoi dirmelo! Lo sono stata, un’indossatrice e per parecchio tempo”.

    “Davvero? Si vede dalla tua figura”.

    Marina si controlla davanti allo specchio: “Mi sembra che non ci siano correzioni da fare”.

    “Sembra anche a me. Farai un figurone a Capodanno. Ora puoi anche toglierlo. Lo piego e lo metto in busta”. Giorgia attende che l’altra si spogli e le porga l’abito.

    “Dunque? Hai fatto l’indossatrice? Sono molto curiosa…” dice la negoziante mentre piega con cura il vestito.

    “Sì, l’ho fatto in tempi non sospetti, vale a dire quando il mondo era più tranquillo e io ero giovane”.

    “Racconta, racconta”.

    Le due donne sono tornate al bancone dell’ingresso. Abiti e maglie sgargianti fanno mostra di sé in due vetrine. Si avverte l’atmosfera natalizia che rallegra l’ambiente e dà sollievo agli animi, ma fino a un certo punto, viste le restrizioni applicate durante le Feste Natalizie.

    “Il periodo della giovinezza di cui ti parlo non è stato poi tanto sereno. Avevo lasciato un impiego sicuro e ben retribuito… per trovare me stessa; come si dice attualmente”.

    “Vivevi in famiglia?”

    “Sì e non ti dico la tragedia. Per fortuna, dopo molti sforzi e insistenze, i parenti hanno capito che il mio era un vero disagio e hanno lasciato che sperimentassi altre possibilità di occupazione”.

    “Anche mia figlia a volte sfila per qualche casa di moda”.

    “E’ giovane, è carina. Fa bene. E’ molto istruttivo conoscere ambienti diversi, anche se io ho lavorato con conoscenti di un’amica di mia madre che aveva una boutique”.

    “Hai potuto viaggiare molto, immagino.”

    “Se intendi all’estero o a Milano per le sfilate di Alta Moda, no. Non ero abbastanza alta. Ma in giro per l’Italia o alle Fiere di Bologna sì, ho partecipato diverse volte”.

    “Che storia interessante”. Giorgia si appoggia al bancone. Ha gli occhi brillanti immaginando la vita movimentata che la cliente-amica ha potuto svolgere per alcuni anni. “Ora però è tutto fermo…” riprende.

    “Già. Ferme le attività, ferma la possibilità di viaggiare e di incontrarsi con parenti e amici, soprattutto in questo periodo natalizio”.

    “Sembrerebbe una punizione, ma io non la vedo così. Secondo me avevamo bisogno di fermarci, di riflettere un po’, ognuno per conto suo”.

    “Anche io lo credo. Sai, ho ritrovato tanti interessi che avevo tralasciato…”

    “Credi che torneremo alla vita di prima?”

    “Speriamo. In ogni caso, lo faremo con uno spirito diverso. Se ci pensi bene, ci siamo dovuti confrontare con le nostre paure”.

    “E non è poco. Prima, avevamo bisogno della confusione del mondo per non affrontarle… Ma cambiamo discorso: di moda, non ti sei interessata più?”

    “Come no! Ho lavorato per diversi anni in una boutique, proprio come questa”.

    “Davvero? E dove?”

    “A Roma, insieme a mia madre”.

    Giorgia è sorpresa: “Sei qui da tanti anni e non ne sapevo nulla”.

    “Ma sì, te l’ho detto. Forse non lo ricordi”.

    Giorgia consegna alla cliente la busta natalizia con il vestito rosso: “Tanti auguri per il Nuovo Anno e per le tue attività”.

    Marina esce. Quell’abito, riflette, ha diversi significati. Le situazioni per cui ha tardato tanto ad essere consegnato sono una realtà spiacevole ma, al contempo, parlando con un‘amica, ha potuto rivivere il ricordo dell’esperienza affascinante della sua gioventù. C’è bisogno di emozioni piacevoli in questo periodo, pensa. Si ferma un attimo poi fa un respiro di sollievo e prende con leggerezza la strada di casa.

    Maria Rosaria Fortini

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