Ottenuti in vitro i primi embrioni di rinoceronte bianco per salvarlo dall’estinzione

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    Ottenuti in vitro i primi embrioni di rinoceronte bianco per salvarlo dall’estinzione –

    Un risultato che può segnare una svolta nel destino del rinoceronte bianco settentrionale quasi estinto. Nel 2018, infatti,  sono stati contati, in Kenya, gli ultimi due esemplari  ancora in vita: Najin e Fatu,  due femmine che vivono a Ol Pejeta Conservancy in Kenya. Fatu ha 19 anni, mentre Najin, la madre, ne ha 35.

    La creazione in vitro degli embrioni di rinoceronte bianco settentrionale è stata realizzata in Italia  presso i laboratori Avantea di Cremona, dove  il  prof. Cesare Galli e il suo team hanno portato a maturazione e fecondato gli ovuli raccolti il 22 agosto da Najin e Fatu, con sperma dei maschi Suni e Saut.

    “Abbiamo riportato dieci ovociti dal Kenya, cinque per ogni femmina. Dopo l’incubazione, sette sono maturati ed erano adatti alla fecondazione (quattro da Fatu e tre da Najin)”, ha piegato  Galli.

    “Gli ovuli di Fatu – continua –  sono stati iniettati con lo sperma di Suni mentre gli ovuli di Najin sono stati iniettati con lo sperma di Saut usando una procedura chiamata ICSI (Intra Cytoplasm Sperm Injection). Lo sperma di Saut era di qualità davvero scadente e abbiamo dovuto scongelare ulteriori campioni per trovare spermatozoi vitali per l’ICSI.

    “Dopo dieci giorni di incubazione, due ovuli di Fatu si sono sviluppati in embrioni vitali che sono stati crioconservati per il trasferimento futuro. Gli ovuli di Najin – conclude Galli –  non sono arrivati ad un embrione vitale nonostante il fatto che un ovulo avesse iniziato la segmentazione”.

    Ora, secondo lo scienziato, bisognerà aspettare almeno due mesi prima di trasferire i due embrioni  in una madre surrogata, nel frattempo verranno affinate le tecniche di impianto per avere la certezza che la futura gravidanza verrà avviata  senza problemi.

    Il risultato ottenuto incoraggia gli scienziati a proseguire su questa strada e nei mesi a seguire il loro obiettivo è di ottimizzare il processo di trasferimento e sviluppo embrionale nelle madri surrogate e creare una riserva di embrioni prelevando altri ovociti dagli ultimi due esemplari femmine di rinoceronte bianco, per scongiurare, con la loro morte, l’estinzione definitiva di questa specie che ha una vita media di 40 anni.

    La tecnica per la raccolta degli ovociti è stata sviluppata in collaborazione con molti zoo europei, una collaborazione che i ricercatori si augurano possa continuare anche con i futuri tentativi di trasferimento degli embrioni.

    Inoltre, la loro speranza è che non venga a mancare il sostegno di finanziamenti aggiuntivi da parte di aziende e donatori privati. Finanziamenti  che  aiuteranno a vincere la corsa contro il tempo e rappresentano  un contributo fondamentale per salvare la biodiversità e per l’assunzione di una reale responsabilità ambientale.

    Rita Lena

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