CAMORRA | Appalti pubblici, arresti, sequestrati 53 milioni, confiscati 146 milioni dalla Dia nel 2013

Più informazioni su

    La Dia di Napoli traccia un bilancio positivo dell’attività svolta nel 2013. Beni sequestrati per oltre 53 milioni di euro, e confische per più di 146 milioni. Sono due dei dati che spiccano nel consuntivo delle attività condotte nello scorso anno dal Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli, insieme alla dipendente Sezione Operativa di Salerno.

    Durante il 2013, riferisce un comunicato, oltre a procedere all’arresto di 19 persone, per associazione a delinquere di stampo mafioso e di altri delitti (tra gli altri, l’arresto di Danilo Restivo per l’omicidio di Elisa Claps), il Centro Operativo Dia ha proseguito l’attività di controllo sugli appalti, in base al Decreto Interministeriale del 14 marzo 2003 che ha assegnato alla Direzione investigativa antimafia un ruolo centrale nel Sistema di Monitoraggio degli Appalti Pubblici relativi alle “Grandi Opere”, per la prevenzione e repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa.

    Sono state sottoposte a monitoraggio 1.046 società, dato che ha permesso alle prefetture della Campania, dell’Abruzzo e del Molise di adottare provvedimenti interdittivi per sospetta infiltrazione camorristica. In tale ambito il Centro Operativo di Napoli ha svolto un ruolo primario all’interno dei Gruppi Interforze istituiti presso le Prefetture che acquisiscono e scambiano dati ed informazioni relativi alla vigilanza sui cantieri e dispongono, su delega dei Prefetti, gli accessi nei cantieri stessi al fine di verificare la corrispondenza delle ditte vincitrici degli appalti pubblici con l’effettiva compagine che svolge le attività presso i cantieri aperti.

    Tra gli accessi ai cantieri, quelli relativi all’area archeologica di Pompei in esecuzione di un decreto del prefetto di Napoli Musolino finalizzato a monitorare i lavori di restauro di alcune domus.

    Più informazioni su