Roma, Prati. Ragazzini dell’est in azione

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    Roma, Prati. Ragazzini dell’est in azione – Avvertite Salvini –

    Questo pomeriggio verso le 15.30, tre ragazzini tra i 15 e i 18 anni circa si aggiravano nel rione Prati cercando qualcosa di interessante da fare. Non è stato difficile capire cosa, quando uno dei due ha puntato un vecchio ciclomotore rosso simile ai vecchi “Ciao” di una volta.

    Uno dei bravi ragazzini d’oggi (i mestieri si imparano da piccoli), invece che stare a scuola, a fare i compiti o in giro a giocare a pallone, cercava di forzare il lucchetto della catena, mentre uno dei “compagnetti di giochi”, o meglio dire complici, accendeva il motorino con colpi di pedale. Chi conosce il Ciao sa che è possibile accenderlo anche senza chiave.

    Notata la cosiddetta goliardata (oggi questi reati si chiamano così), un passante che conosceva il proprietario del mezzo è intervenuto chiedendo cosa stessero facendo anche se il fatto era sotto gli occhi di tutti.

    Infastiditi i tre si sono allontanati sogghignando e esclamando qualcosa con quell’affascinante accento dell’est.

    Non basta il tentato furto, ma con pieno disprezzo della legge e sapendo che carabinieri e polizia non gli possono fare niente vista la loro età, si allontanavano infastidendo i negozianti lungo la via.

    Divertiti. Sì cari lettori, sottolineo divertiti, perché è questo ormai che fanno i ragazzini per combattere la noia e sentirsi piccoli uomini sapendo che la giustizia italiana non funziona e a nessuno gli frega farla funzionare.

    Il fatto che fossero ragazzini dell’est non è un’aggravante come molti pensano, ed è vero che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio per non essere oramai accusati di razzismo. Ma è ancora più grave non ammettere che una larga fetta di queste brave persone non fa altro che delinquere a discapito non solo dei cittadini, italiani o stranieri che siano, ma di tutte quelle persone che lavorano, pagano le tasse, parecchie, e vivono una vita civile, integra e con sani principi morali, rispettando la legge che come sappiamo “non è” uguale per tutti. Vedi gommista che dopo varie denunce e furti nella sua officina, decide di vivere e dormire all’interno della sua attività perché ormai stufo della situazione da diverso tempo.

    Sì, avete capito bene, non la polizia, non guardie notturne e neanche vigilanti che è di loro competenza, ma il proprietario dell’officina. Fino a quando non vedersi protetti e tutelati porta le persone ad armarsi e a sparare vedendosi entrare due galantuomini “moldavi” di notte, e non di certo per un cambio delle gomme o dell’olio, ma per privare il gommista di oggetti e macchinari comprati in una vita di lavoro. Non basta lavorare, produrre e condurre una vita onesta, che in Italia è difficile già di suo, ma devi stare attento pure a chi di questo modo di vivere non gli importa, ed arriva pure a uccidere o a derubarti per privarti di quello che ti sei guadagnato nella vita, perché essi mancano di capacità produttive e senso civico, come dimostrano i continui fatti di cronaca legati a loro.

    Scusate, anzi, non scusatemi per niente, se vi dico che ha fatto bene il “gommista”, come sostiene il ministro dell’interno Salvini che ha dichiarato “io sto con chi si difende”. Non resta che aspettare che entri in vigore il decreto sicurezza.

    B. C.

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