Cuba: Fidel e Raùl, la dieta di regime

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    carneNonostante l’avvicinamento recente degli Usa a Cuba e la libera circolazione dei tanti yankees nell’isola caraibica, Fidel e Raul insistono con la loro antica dieta alimentare imposta al popolo cubano.

    Misure rigide di tipo sanitario per smaltire l’obesità che affligge il popolo di Cuba, antiche regole rivoluzionario-socialiste-comuniste per non fare imborghesire la popolazione dell’Isola con vettovaglie eccessivamente raffinate, sistema radicale per non appesantire la bilancia commerciale, già deficitaria per se stessa, con alimenti costosi da importare?

    Non è dato saperlo e nessuno ufficialmente dai piani alti del governo ne ha fatto mai alcuna menzione.

    Ma soffermiamoci sulla composizione di tale dieta.

    Badate bene, le cibarie al bando in questo regime dietetico forzoso non prevedono succulenti spuntini a base di caviale, fegato d’oca, mozzarelle di bufala o introvabili crostacei cirripedi quali i galiziani “percebes”, ma alimenti del tutto banali ed essenziali (come vedrete, per la verità, non proprio tutti indispensabili) per una corretta e sana alimentazione di bimbi, giovani e vecchi a Cuba.

    La dieta salvifica di regime si compone di 9 alimenti, rigorosamente proibiti, di diritto o nei fatti, al popolo cubano (carne di vitella (1), pesce e frutti di mare (2), petti di pollo (3), mele (4), olio di oliva (5), Nutella (6), latte (7), funghi (8), noci e frutta secca (9)).

    Per quanto concerne il primo prodotto, la carne di vitella (carne de res), anche chiamata dalla popolazione dell’isola caraibica “oro rojo” (oro rosso) per la sua irreperibilità, il suo consumo privato viene punito con severe condanne di carcere. Ciò, nel rispetto della legge n. 1018 che, nel passato mese di marzo di quest’anno, ha compiuto i 54 anni dalla sua introduzione a Cuba, costringendo gli allevatori di bestiame dell’Isola a vendere solo allo Stato ed impedendone commercializzazione e consumo al pubblico.

    L’assurda normativa fu meglio formalizzata in seguito, esplicitando il reato nel 1979, con l’approvazione del Primo Codice Rivoluzionario e, successivamente, nel 1987 si introdusse come reato la commercializzazione al privato anche della carne di cavallo.

    Tale stato di cose alimenta, inevitabilmente, un mercato nero dove, con grave rischio per acquirente e venditore e con eccessivo dispendio economico per il compratore, si può acquistare la carne dei due tipi.

    Ma se si considera che un cubano medio ha un salario mensile che non supera i 25 dollari (il Cuc, la moneta cubana, è stata pareggiata con il dollaro Usa) e che quasi mezzo chilogrammo di carne è quotato da 0,90 centesimi di dollaro ad 1 dollaro e 10 centesimi, ci si rende conto delle difficoltà nel poter acquistare tale alimento.

    Proibire il secondo alimento, il pesce ed i frutti di mare, poi, oltre che incomprensibile ci sembra una follia inenarrabile, considerando l’alto valore nutritivo dello stesso ed il fatto che Cuba è un’isola circondata da acque nel mezzo di un ecosistema marino più ricco dei Caraibi.

    Per necessaria brevità, tralasciando gli altri 4 alimenti, meritevoli a nostro avviso anch’essi di approfondimento, ci soffermiamo solo sul settimo prodotto, “il latte”.

    Per correttezza, va detto che il governo cubano lo fornisce gratuitamente ai minori di 7 anni, ai disabili, ai malati di diabete ed agli anziani, tuttavia incomprensibilmente per uno stato socialista che si dichiara altamente efficiente, in quantità insufficiente alle richieste esistenti nell’Isola.

    Nei supermercati statali si trova, ma a prezzi veramente proibitivi per i bassissimi emolumenti cubani. Esiste anche per questo prodotto, di grande importanza nella nutrizione della popolazione, un mercato nero, anch’esso scarsamente accessibile per costi e qualità dell’alimento.

    Viene legittimamente da chiedersi, di fronte a tali fatti: ma i fuggitivi cubani dall’Isola, i cosiddetti “balseros”, che da 50 anni alimentano con una ricca dieta, anch’essa di regime nelle cause, i numerosissimi e famelici pescecani circostanti, in paziente attesa, cerchino di approdare a Miami solo alla ricerca del latte perduto o, anche, degli altri componenti, probabilmente mai provati, della rigorosa dieta, non mediterranea ma cubana, di Fidel e Raul?

    Pier Francesco Corso

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