Di Biase: per fase 2 proporrò a Regione lazio piano per famiglie

Roma – “La Fase 2 e’ ormai vicina. Uno tra gli interrogativi pero’ resta quello del destino dei nostri bambini, considerato che le scuole resteranno chiuse fino a settembre. Parliamo di circa 8 milioni di bambini che non avranno niente da fare. Se da un lato gli scienziati intimano di ‘dimenticarci dei centri estivi e degli oratori’, o dei parchi il cui accesso sara’ contingentato per evitare assembramenti, tutti ci chiediamo cosa ne sara’ di questi ragazzi per i prossimi quattro lunghi mesi, soprattutto di quelli che hanno entrambi i genitori che lavorano fuori casa o un genitore in smart working e uno fuori”. Lo scrive su facebook la consigliera regionale dem Michela Di Biase.

“Ho letto diversi studi in queste settimane, uno in particolare ha rilevato che le famiglie, su questo tema, si dividono in due gruppi: 53% in cui entrambi i genitori torneranno a lavorare; 47% in cui uno dei due genitori rimarra’ a casa con i bambini, lavorando in smart working o senza lavorare per la sospensione dell’attivita’ lavorativa. Per la cura dei propri figli ricorreranno a queste soluzioni: ricorso a una baby sitter (50%) e aiuto di amici e parenti (30%). Il 20%, invece, non ha ancora trovato alcuna soluzione, pensando addirittura di sospendere l’attivita’ lavorativa. La ministra per le Pari opportunita’ e la Famiglia, Elena Bonetti, si e’ gia’ dimostrata sensibile al problema e il governo tutto e’ al lavoro per trovare soluzioni.”

“Credo che in questo momento- dice Di Biase- sia fondamentale vigilare sul diritto alla salute ma anche sul diritto al lavoro. Aiutare le famiglie sara’ un modo per tutelare soprattutto il lavoro delle donne che rischiano piu’ degli uomini di restare a casa. La Regione Lazio ha fatto molto in queste settimane per sostenere le persone che stanno avendo difficolta’ economiche”.

Secondo Di Biase “proprio dal Lazio credo possa partire adesso un Piano per le famiglie: armonizzare tutte le azioni di sostegno messe in campo finora, renderle coerenti e provare a trovare soluzioni per i mesi che ci separano dall’inizio della scuola come – per esempio – organizzare e sostenere economicamente attivita’ ludico-ricreative per l’estate; cercare di utilizzare gli spazi consentiti, grandi, all’aperto, dove far incontrare piccoli gruppi di 3/5 bambini con un animatore/educatore, anche turnandoli, per permettere a tutti di avere un po’ sollievo; provare, li’ dove le altre circostanze lo permetteranno, a tutelare soprattutto le donne e la loro possibilita’ di tornare al lavoro. Proporro’ sia ai colleghi del Consiglio regionale del Lazio che della Giunta un confronto per poter trovare soluzioni concrete a un enorme bisogno che riguarda tutti noi”, conclude la consigliera.