Raimo: classismo c’è sempre stato, non mi sorprende IC Trionfale

Roma – Le polemiche suscitate dalla presentazione della scuola di via Trionfale, a Roma, che fa distinzione di censo, non ha sorpreso Christian Raimo, scrittore e assessore alla Cultura del III Municipio.

“So come funzionano le scuole private, soprattutto a Roma nord e conosco come si parla sui giornali della scuola- ha detto Raimo ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’e’ desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Universita’ Niccolo’ Cusano – La questione della scuola di via Trionfale e’ un problema di tutta la comunita’ educante, degli adulti e dei ragazzi.

E’ facile che sullo stesso giornale che ha gridato allo scandalo per l’indecente presentazione, troveremo la classifica sulle migliori scuole d’Italia. Questo classismo e’ parte integrante della mentalita’ con cui spesso pensiamo alle scuole dei nostri figli. Il classismo a scuola c’e’ sempre stato. La scuola italiana e’ sempre stata classista. Il figlio del notaio faceva il notaio, il figlio del contadino faceva il contadino”.

“Questa cosa e’ cambiata molto negli anni ’50 e ’60 perche’ l’uguaglianza e’ diventata un valore e le scuole sono diventate una grande palestra di uguaglianza- ha spiegato Raimo- Da qualche anno pero’ non e’ piu’ cosi’. Il valore dell’uguaglianza che prima era scontato, oggi non e’ piu’ cosi’ scontato. Oggi c’e’ la retorica dell’eccellenza, del primeggiare, della selezione. Nessuno puo’ dire che l’eccellenza sia un disvalore, pero’ questi ragazzi oggi sono completamente assorbite da questo tipo di retoriche, vengono martellati.”

“Pensate cosa voglia dire questo per un ragazzo che non e’ eccellente, che non ce la fa. La scuola non deve essere pensata per i primi, ma per chi non ce la fa. La preside dell’istituto di via Trionfale? I rapporti di autovalutazione sono uno strano strumento che nessuno legge. Probabilmente quel rapporto e’ stato fatto in maniera sciatta, alla fine di un anno scolastico difficile.”

“Quel rapporto fotografa una realta’: c’e’ una parte della scuola fatta per ricchi e borghesi e un’altra parte della scuola che e’ un tentativo di dare un diploma a chi non ce la fa. Questo e’ terrificante, ma e’ cio’ che sta in tutte le chiacchiere dei genitori e degli insegnanti”.