Zaghis: per tutelare lavoratori Ama smart working, Dpi e sanificazioni

Roma – Lavoro agile, pulizia e sanificazione dei mezzi ogni volta che gli operatori attaccano il turno e dopo averlo finito, pulizia delle aree, distribuzione di mascherine, guanti e tute protettive, e un piano strategico perche’ la continuita’ dei servizio reso sia sempre garantita. Sono le misure messe in campo da Ama per proteggere quanto piu’ possibile i suoi operatori dal rischio Coronavirus.

L’amministratore unico dell’azienda, Stefano Zaghis, le ha illustrate in commissione capitolina Ambiente: “L’azienda ha seguito fin dallo scorso 31 gennaio, quando e’ stata dichiarata l’emergenza nazionale, con massima attenzione l’evoluzione della situazione e ha adottato le misure che di volta in volta erano opportune per contrastare il rischio di diffusione del contagio e tutelare la salute e la sicurezza di tutti i dipendenti”.

In primo luogo “per ridurre la presenza sui luoghi di lavoro ed evitare l’assembramento dei lavoratori Ama ha adottato l’utilizzo del lavoro agile. Su 7.400 dipendenti circa lo smart working poteva essere applicato a 730 ed entro i primi 10 giorni dal dpcm che dava questa possibilita’ e’ stato fatto”.

Tuttavia, “essendo Ama un’azienda che deve garantire servizi pubblici essenziali abbiamo dovuto attivare una procedura di continuita’ aziendale. Di fatto ogni responsabile a qualsiasi livello ha una tavola di rimpiazzo, ogni team ha un team di rimpiazzo e lo stesso vale per le aree strategiche: cosi’ si e’ garantita la continuita’ dell’azienda anche in modalita’ disaster recovery. Avevamo anche un piano di disaster recovery nel caso in cui la situazione del Lazio fosse deflagrata come accaduto in Lombardia”.

Quindi, per tutti quei lavoratori che non potevano essere messi in Smart working “abbiamo attivato una serie di scaglionamenti relativi agli ingressi nelle zone di lavoro e la rimodulazione dei servizi e dei turni di lavoro- ha spiegato Zaghis- A questo abbiamo aggiunto una pulizia rafforzata giornaliera e una sanificazione periodica come previsto nei dpcm e nel protocollo intesa governo-sindacati del 14 marzo”.

In particolare “dall’8 marzo abbiamo iniziato un’attivita’ di sanificazione dentro i mezzi pesanti e leggeri. Tutti i circa 300 compattatori e i 1645 mezzi leggeri sono stati sanificati. Questa sanificazione continua, finito il primo giro e’ iniziato il secondo. A tutti i colleghi sono stati gli strumenti per pulire il mezzo ogni volta che iniziano e finiscono il turno per limitare al massimo le possibilita’ di contagio- ha continuato Zaghis- La programmazione di questa attivita’ andra’ avanti fino al 4 maggio e le modalita’ di sanificazione sono due: da una parte viene usato un presidio medico chirurgico e dall’altra un sistema di ionizzazione delle cabine”.

Per quanto riguarda invece “le aree, zone e siti produttivi, queste sono interessate da un’attivita’ di pulizia che a marzo e’ stata raddoppiata con un’escalation di utilizzo di prodotti, fino ad arrivare a presidi medico chirurgici a base di cloro attivo che garantisce un’attivita’ biocida sul virus, e un’attivita’ di sanificazione su base settimanale”.

Passando agli operatori, “Ama ha messo a disposizione a profusione i dpi idonei, quindi mascherine, guanti e tutti i prodotti detergenti necessari, implementando questa fornitura a tutti i dipendenti operativi, mano a mano che il mercato ci garantiva il loro costante reperimento. L’azienda ha informato tutti i lavoratori delle misure che dovevano essere prese per contenere il rischio il piu’ possibile. Fin dal 31 gennaio ha posto in essere comunicazioni di servizio volte al corretto espletamento di alcuni comportamenti: come ci si lava le mani, come si proteggono le vie respiratorie per attenzionare in tutti i luoghi di lavoro i lavoratori di Ama perche’ si potessero proteggere il piu’ possibile”, ha aggiunto Zaghis.

Insomma, “dal 31 gennaio a oggi Ama, al susseguirsi dei vari dpcm, ha aggiornato costantemente un proprio vademecum che si e’ delineato per migliorare l’attivazione delle misure e la riduzione del rischio di contagio”. Passando da cio’ che accade dentro l’Ama al servizio reso alla citta’ “Dal 9 marzo e’ partita un’attivita’ di lavaggio e sanificazione sia delle aree circostanti i cassonetti che dei cassonetti stessi, che in 15 giorni ha portato alla sanificazione di 51.900 cassonetti e 9mila campane per il vetro- ha concluso Zaghis- Inoltre, e’ partita un’attivita’ di sanificazione di tutte le aree interne e su cui poggiano i contenitori nelle principali aziende ospedaliere romane: tutte le strutture sanitarie di Roma sono state investite da questa azione”.