Manifestazione, studenti: “Nostra richiesta ironica e politica”

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    foto cravotta

    Una lettera di «richiesta di autorizzazione» della manifestazione di domani, indirizzata al sindaco, al questore e al prefetto di Roma, è stata diffusa dagli studenti della Sapienza. «Lasceremo i palazzi del potere nella solitudine della loro miseria e andremo nella altre zone della città, per parlare con chi come noi è inascoltato da quelli stessi palazzi», affermano tra l’altro gli studenti chiedendo alle autorità: «siete disposti a garantire il diritto di manifestare?»

    «Con la presente gli studenti e le studentesse della Sapienza comunicano alle autorità che il giorno 22 dicembre sfileranno per le strade di Roma»: comincia così la lettera della Sapienza indirizzata al sindaco di Roma Gianni Alemanno, al questore di Roma Francesco Tagliente e al prefetto di Roma Giovanni Pecoraro. «Apprezziamo davvero la vostra apertura al dialogo che in queste settimane si è manifestata ripetutamente e in vari modi: dalle centinaia di denuncie per manifestazione non autorizzata, agli arresti immotivati, alla costruzione di una ‘zona rossà permanente e in continua espansione», prosegue la lettera firmata dagli «studenti e le studentesse della Sapienza in mobilitazione». «Siamo molto lieti di tanta premura nel volerci proteggere, tenendoci lontani dai patetici teatrini e compravendite di parlamentari, che avvengono ormai come consuetudine dentro Montecitorio e Palazzo Madama. Potete stare tranquilli – proseguono gli studenti – la politica istituzionale si è già allontanata dai noi e dal resto della società molto tempo fa. Sono proprio i nostri cortei e i nostri blocchi stradali ad aver riportato la politica vera nelle strade e nelle piazze, dall’università a tutta la città». «Per il movimento studentesco – scrivono gli studenti – il corteo spontaneo è da anni la vera pratica con la quale far vivere e rendere visibile il diritto di manifestare, la voglia di partecipare e prendere parola sul nostro futuro. Proprio per questo motivo il 22 lasceremo i palazzi del potere nella solitudine della loro miseria e andremo nella altre zone della città, per parlare con chi come noi è inascoltato da quelli stessi palazzi»

    «La richiesta di preavviso contenuta nella lettera era in forma ironica. Noi abbiamo spiegato il senso politico dei nostri cortei spontanei. Scelta che abbiamo sostenuto negli ultimi anni e che vale anche per domani». Gli studenti della Sapienza spiegano così «di non avere presentato una richiesta ufficiale di autorizzazione per manifestare domani a Roma contro il ddl Gelmini». Hanno invece mandato una lettera al questore, al prefetto e al sindaco di Roma, in cui hanno spiegato perchè domani abbiano scelto la pratica di cortei spontanei. «Quando si presenta una richiesta di autorizzazione – concludono esponenti del movimento – si dichiara il percorso che si intende fare, cosa che noi non abbiamo fatto»

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